Il "MAESTRO" storico

Ci ha già lasciato da qualche anno, ma la sua presenza è ancora vivissima tra noi, quasi ci aspettassimo da un momento di vederlo apparire alla porta mentre proviamo; più probabilmente lo troveremmo già qui ad aspettarci, sarebbe già arrivato per primo, come sempre ha fatto in tutti gli anni in cui ci ha diretto.

Alcuni di noi ricordano vivamente una sera in cui, complice la brutta stagione e un'influenza che aveva costretto a letto molti di noi, ci trovammo in pochissimi alle prove del martedì.

Non potendo cantare rimanemmo seduti a chiacchierare fino a tarda ora, con lui che raccontava le peripezie degli inizi, quando arrivava in Vespa, con la fisarmonica a spalla (allora non c'era ancora l'armonium) e un paio di volte rischiò di finire in Sessera per il gelo; oppure i tanti episodi, tristi o buffi, che costellano la vita di un sodalizio come il nostro.

Quel che ci ha lasciato è un'eredità grandissima, valori come la dedizione, l'impegno costante, la generosità con cui si spendeva per quella che era la sua vera famiglia.

Eppure,citando le sue parole in occasione dei quarant'anni del coro "Se penso a quando dovetti assumere la direzione del Coro, non sapendo allora che stavo ipotecando gran parte della mia vita...Nessun rimpianto però: quanto ho potuto e saputo dare è stato ampiamente ripagato dalle soddisfazioni umane e musicali, dagli incontri fatti, dai molti valori acquisiti.." ci si rende conto della profonda modestia di un uomo senza il quale sicuramente oggi non staremmo progettando i festeggiamenti per i sessant'anni di attività.

E adesso che la nostra nuova sede, intitolata a lui, è a pochi passi dalla sua casa a volte ci sembra davvero che debba entrare da un momento all'altro...

Magari per farci notare qualche "stecca" ma sempre con quel suo fare garbato, e proprio per quello così efficace che era il suo tratto più caratteristico.

In quanti fra di noi hanno avuto la fortuna di conoscerlo ha impresso un'impronta indelebile, e non solo sotto l'aspetto artistico; soprattutto umanamente ci ha resi più ricchi...ed oggi ci sentiamo tutti un po' più poveri..

           Il decano del nostro gruppo

Unico rimasto in attività dei coristi fondatori del coro, Aldo Vercella Marchese è la nostra bandiera, colui che in tutti questi anni (quasi sessanta, fa persino un po' impressione pensarci..) si è dimostrato la vera pietra d'angolo del nostro sodalizio, un punto fermo per tutti quanti sono venuti e andati nel corso degli anni; eppure nonostante la sua lunghissima esperienza nessuno può dire di averlo mai visto  "salire in cattedra" una sola volta, e sì che ne avrebbe motivo più di chiunque altro.

Noi che abbiamo il privilegio di cantare al suo fianco nella formazione lo vediamo accostarsi al canto con la stessa dedizione ed umiltà di un neofita alle prime armi e con un'impegno costante  e continuo.

E poi la carica di simpatia e di calore umano che sa trasmettere a tutti noi..è da provare per credere; davvero, gente così al giorno d'oggi non ne nasce  più..

Un capitoletto lo meriterebbe anche la sua signora; se lui è lo "Zio" di tutti noi, Evelina è a buon diritto la "Mamma del Coro":

Nessuno di noi ricorda una sola occasione in cui non siano stati entrambi presenti, in ogni occasione in cui il coro è uscito per un'esibizione, o un evento di qualsiasi genere.Davvero una coppia di Diamante!

Grazie, Lòsna, Grazie,Evelina.